Ortodonzia

Ortodonzia ed estrazioni

La mancanza di spazio sufficiente per il corretto posizionarsi dei denti nelle arcate mascellari è alla base di diversi tipi di malocclusione. In tali casi indipendentemente dal tipo di apparecchio che verrà montato, sia che si opti per una ortodonzia linguale che per un trattamento ortodontico con attacchi estetici, per riposizionare correttamente i denti abbiamo bisogno di trovare spazio. In arcata quest’ultimo può essere reperito o con un’espansione dei denti verso le guance o con delle estrazioni tattiche.

E’ effettivamente difficile accettare, soprattutto quando bisogna farlo per conto dei propri figli, di farsi togliere denti “buoni”. Bisogna tuttavia capire che un esperto ortodonzista opera queste scelte per conseguire i risultati migliori e più stabili nel tempo.

La scelta viene fatta in base a criteri anatomici ed estetici.

Dal punto di vista anatomico, nei pazienti in cui sono indicate le estrazioni, la alternativa di espandere i denti verso le guance e le labbra porterebbe le radici fuori dalla teca ossea e le corone dentali a impattare contro le spinte della muscolatura facciale. In tali casi quello che succede è che la muscolatura tenderà a far ritornare i denti nella precedente posizione, e che, soprattutto a livello dei denti anteriori, si formeranno in breve tempo recessioni gengivali spaventose, dato che i denti sono fuori dall’osso che conferisce il supporto nutrizionale alle gengive.

Invece dal punto di vista estetico le estrazioni tendono a “sgonfiare” il profilo, le espansioni a riempirlo. Per esempio un paziente con labbra eccessivamente prominenti potrà trarre di certo maggior giovamento da un trattamento ortodontico estrattivo che da uno espansivo.

Come vincere ansia e imbarazzo per l’apparecchio ortodontico

Ansia, imbarazzo o vergogna per un trattamento ortodontico sono la causa che porta in genere gli adulti a rinunciare all’apparecchio ai denti. Tuttavia, come già scritto in un altro post, le cure ortodontiche sono indispensabili per risolvere determinati problemi: dal riallineare i denti prima di fare un ponte (protesi dentale fissa) al prevenire i danni locali e sistemici della malattia parodontale fino al conseguimento di un sorriso da star col conseguente incremento della propria autostima. Non tutti sanno che però esistono molte terapie che possono minimizzare l’insicurezza legata ai disagi estetici  di un apparecchio ortodontico classico. Di seguito elenco i principali pro e contro di ciascuna:

 

Ortodonzia computerizzata

Il gold standard: permette la risoluzione di ogni malocclusione. Realizzato con tecnica Incognito o Win,  si tratta di un apparecchio fisso per ortodonzia invisibile caratterizzato da sottili attacchi che vengono incollati sul lato interno dei denti.  L’ortodonzia computer assistita è caratterizzata da una progettazione del piano terapeutico digitalizzata: ciò significa estrema predicibilità del risultato con la possibilità di farne previsualizzare i risultati finali al paziente ancor prima di iniziare. Come tutti gli apparecchi fissi, richiede attenzione a ciò che si mangia.

Causa un po’ di discomfort alle mucose e fastidi alla lingua che però spariscono abitualmente nelle prime due settimane.

 

Mascherine trasparenti

Metodica Invisalign o Orthocaps. Ottime nei casi di affollamento o diastemi e in malocclusioni di semplice o media entità, consistono nell’applicazione in successione di dispositivi appositamente studiati sulle arcate dentali. I pro delle mascherine ortodontiche sono rappresentati dal fatto che, essendo rimovibili, il paziente può toglierle per mangiare quel che vuole (anche i taralli!), lavarsi i denti anche con il filo interdentale e magari uscire una sera senza. Tuttavia non possono dirsi invisibili e non possono intercettare casi complessi.

 

Ortodonzia linguale senza attacchi Napoli

E’ una metodica linguale che non prevede l’uso di attacchi interni, ma bensì l’incollaggio diretto del filo che sposta i denti sui medesimi per mezzo di colla. Come quella con gli attacchi è invisibile. E’ una terapia fissa e crea gli stessi disagi di ogni altro trattamento ortodontico interno; tuttavia non è progettata al computer, quindi è sicuramente meno precisa. Inoltre l’ortodontista per attivare il filo deve mensilmente staccarlo dai denti con la possibilità di scalfirli più e più volte.

Ortodonzia, Labiopalatoschisi e Malformazioni

Le malformazioni cranio facciali sono un insieme di patologie che racchiude: le labiopalatoschisi (LPS); le microsomie latero – facciali; le craniostenosi e le craniofaciostenosi nonché altre malformazioni estremamente rare.

Mentre la gran parte delle malformazioni ha una bassa incidenza, la schisi labio palatale si presenta in un caso ogni 700 nuovi nati (per capirci è 10 volte più frequente del diabete insulino-dipendente) rappresentando la principale malformazione del distretto testa-collo.

Il trattamento  delle malformazioni è complesso e impone che i pazienti vengano trattati in modo multidisciplinare da genetista, neonatologo, foniatra, logopedista, chirurgo e ortodontista. Le diverse fasi del trattamento devono correttamente armonizzarsi nell’ottica di riabilitare al meglio il malformato. Indubbiamente è molto importante la fase chirurgica che deve essere intrapresa applicando protocolli riconosciuti, con un timing ben preciso e soprattutto da mani esperte; ma altrettanto importante è anche il trattamento ortodontico nei pazienti con labio palato schisi e nei malformati in genere in quanto attraverso di esso si può condizionare lo sviluppo delle ossa mascellari abitualmente stravolto dalla malformazione e anche dagli interventi chirurgici con le relative sequele.

Con particolare riferimento ad esempio alle LPS, l’ortodonzia può sia intercettare precocemente le malocclusioni di terza classe scheletrica quasi sempre presenti in questi pazienti contrastandole con interventi ortopedici e/o dentali, sia intervenire successivamente in accordo col chirurgo per preparare i pazienti ad interventi di riposizionamento chirurgico dei mascellari atti a migliorare ulteriormente funzione ed estetica dei denti e delle basi ossee.

Naturalmente, come per il chirurgo, anche per l’ortodontista vale quanto detto sopra: l’esperienza sul campo dell’operatore cui si affida il proprio figlio è il fattore più importante nel determinare la qualità dei risultati che potranno essere raggiunti.

Nei nostri studi di Napoli e Caserta i pazienti malformati vengono seguiti dalla dott.ssa Antonella Tedesco, particolarmente esperta del campo.

Ortodonzia, fissa o mobile?

Un trattamento ortodontico serve a riposizionare i denti e le mascelle per far si che combacino armoniosamente. Anche se ci si rivolge al miglior ortodontista del mondo, tuttavia è bene sapere che la scelta tra ortodonzia fissa e rimovibile non può essere operata liberamente.

E’ compito del dentista, ancor meglio se specialista in ortodonzia, individuare l’opzione terapeutica da preferirsi. In sintesi possiamo dire che mentre la terapia fissa è in grado di spostare con precisione ogni singolo dente per mezzo dell’interazione tra la stellina e l’arco che l’attraversa, la ortodonzia mobile sui denti lavora in maniera più approssimativa essendo invece di maggior ausilio nel guidare correttamente lo sviluppo delle ossa mascellari o per mantenere i risultati raggiunti dopo un trattamento fisso.

Anche l’efficacia differisce: mentre l’apparecchio fisso lavora inevitabilmente 24 ore su 24, quello mobile lavora solo quando il paziente lo impiega. Dal momento che senza l’apparecchio i denti tendono a “ritornare al loro posto” è evidente come un apparecchio ortodontico rimovibile possa essere usato con beneficio solo dai pazienti molto collaboranti.

L’igiene viene invece favorita dall’apparecchio mobile: basta disinserirlo per poter igienizzare a fondo i denti. Con l’apparecchio fisso ci vuole invece più attenzione.

Altro punto da considerare è l’ingombro: da questo punto di vista l’adattamento all’apparecchiatura rimovibile richiede sicuramente un po’ di tempo in più da parte del paziente.

Infine l’impatto estetico, preoccupazione prevalente dei pazienti in età adulta. Sia che si tratti di terapia fissa tradizionale che mobile, l’apparecchio può effettivamente incidere sul sorriso rendendo difficile aderire alla terapia. In tali casi però si può ricorrere all’ortodonzia fissa esterna estetica, all’ortodonzia fissa linguale invisibile, o, quando effettivamente proficua, all’ortodonzia rimovibile con mascherine trasparenti.

Ortodonzia e igiene orale

Prima di intraprendere un trattamento ortodontico, un bravo ortodontista deve sempre chiarire con i pazienti quanto è necessario mantenere una corretta igiene orale per il successo della terapia. Quando proponiamo l’ortodonzia a Caserta – Maddaloni e Napoli, presso i nostri studi, noi spieghiamo sempre che, la mancanza di igiene e la maggiore facilità con cui il cibo permane attaccato ai ferretti, possono favorire l’insorgenza di carie e gengiviti. Tenere i denti puliti quando si ha un’ortodonzia fissa di certo non è semplice, particolarmente nei casi di ortodonzia pediatrica in bambini abitualmente poco avvezzi a lavarsi i denti, ciò nonostante è fondamentale.

Innanzi tutto occorre dedicare più tempo a lavare i denti: dai due minuti tradizionali passare a quattro minuti. Ma, oltre al tempo, bisogna anche modificare la tecnica di spazzolamento: i ferretti infatti impediscono allo spazzolino di pulire le zone sottostanti, perciò le setole andranno orientate a 45° rispetto all’asse del dente con la punta verso gli attacchi ed utilizzate per pulirne di ciascuno sia le parti superiori che quelle inferiori.

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Dove i ferretti non ci sono si userà la normale tecnica descritta nell’articolo “come bisogna lavare i denti”. Ciò naturalmente riguarda anche l’uso di un idropulsore per la detersione dei punti interdentali.

Abbiamo quindi pulito tutte le superfici. Resta tuttavia da rifinire la parte di denti compresa tra un attacco e l’altro al di sotto del filo che li collega: se in questa zona dopo le altre manovre permangono residui ci si potrà avvalere dell’impiego di uno scovolino (molto utili quelli tronco-conici intercambiabili da montare su manico) che naturalmente andrà impiegato senza fare leva sull’arco.

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Infine per proteggere ulteriormente i denti, nei pazienti cariorecettivi (cioè più esposti al rischio di carie), è consigliabile concludere con uno sciacquo di collutorio a base di fluoro come l’Elmex protezione carie.

Cibo e ortodonzia

Prima di iniziare un trattamento di ortodonzia fissa nei miei studi di Napoli e Caserta – Maddaloni, spiego sempre ai pazienti che nel corso della terapia ortodontica è necessario prestare attenzione all’alimentazione: alcuni cibi vanno infatti evitati per il rischio che possano danneggiare l’apparecchio ortodontico. L’ortodonzia fissa è un sistema di forze bilanciate: se un componente si stacca, il sistema può deteriorarsi con conseguenze facili da immaginare. Come ogni bravo ortodonzista sa, la maggior parte dei danni ad una apparecchiatura ortodontica fissa deriva da un’alimentazione non consona. Di seguito un elenco delle tipologie di alimenti “ a rischio”:

Cibi duri e croccanti

Crosta del pane, noci e noccioline, patatine fritte, torrone, pop corn, ma anche frutta e verdura di elevata consistenza possono facilmente recare danno. Alcuni di questi cibi è meglio evitarli e basta, per quelli salutari invece è buona norma tagliarli in piccoli pezzi o grattugiarli per poterli consumare con tranquillità.

Cibi gommosi

Le gomme da masticare, come pure le caramelle, possono facilmente staccare gli attacchi, meglio farne a meno…

Cibi che si sfilacciano

Alcuni cibi, come ad esempio il grasso del prosciutto crudo possono attorcigliarsi ai ferretti e evocare conati di vomito. Ancora una volta vale il consiglio di tagliarli a piccoli pezzi.

Cibi dolci

Fermo restante quanto sopra riportato, diciamo che in genere si possono consumare. Bisogna però aver presente che l’apparecchio ortodontico funge da ricettacolo per questi come per tutti gli alimenti. Tuttavia gli zuccheri in particolare, stazionando più a lungo del solito sui denti, possono facilitare l’azione dei microbi prolungandola nel tempo con insorgenza di carie e decalcificazioni. Pertanto è necessario lavare i denti molto bene dopo aver consumato i pasti, soprattutto se dolci.

Cibi non cibi

Le unghie, le matite, i cappucci delle penne vanno evitati sia per la durezza che per il gusto!

 

Infine anche il modo con cui si consuma il cibo deve essere rispettoso dei ferretti: un panino, anche se morbido, sarà sempre meglio strapparlo con le dita anziché con i denti.

 

Insomma ci vuole di sicuro un po’ di pazienza, ma i sacrifici alimentari verranno ripagati da un bellissimo sorriso che si otterrà in un tempo tanto più breve quanto maggiore sarà la collaborazione offerta!

Il migliore ortodonzista

Un bravo Ortodonzista: a chi affidarsi con fiducia

Nell’intraprendere un trattamento ortodontico è auspicabile affidarsi ad un bravo ortodonzista. In un periodo in cui ognuno si proclama miglior dentista di Napoli, Caserta, ecc., questa scelta può essere difficile, specie quando si tratta della salute dei propri figli.

Partiamo da un assunto: non esiste un migliore ortodonzista in assoluto. Esistono però a mio avviso criteri in base ai quali scegliere. Innanzi tutto il possesso della specializzazione in Ortodonzia, poi l’esperienza, l’accreditamento presso strutture istituzionali e ultimo, ma non meno importante, la vox populi.

La specializzazione è fondamentale. Certo anche gli odontoiatri non specialisti possono esercitare come ortodonzisti, ma di sicuro un medico che abbia frequentato una scuola di specializzazione, soprattutto se accreditata a livello internazionale come ad esempio quella della Federico II, parte avvantaggiato. Bisogna poi sempre ricordare che nel nostro Paese è molto diffusa la piaga dell’abusivismo: si tratta per lo più di odontotecnici che esercitano illegittimamente la professione medica con conseguenze nefaste. Per essere sicuri che il professionista che cura i vostri figli sia abilitato all’esercizio dell’odontoiatria basta collegarsi al link della FNOMCeO e, in mancanza di esito positivo, interpellare il NAS dei Carabinieri.

Come disse Leonardo da Vinci: “La sapienza è figliola dell’esperienza” e ciò vale ancor più nel campo medico. Naturalmente l’esperienza non va confusa con l’età. Un medico giovane che abbia frequentato corsi e congressi e che abbia numerosi rapporti di collaborazione professionale probabilmente avrà migliori capacità di uno navigato ma chiuso in sé stesso.

La collaborazione con strutture istituzionali come Università, ospedali e società scientifiche (in primis la SIDO, Società Italiana di Ortodonzia) permette al professionista di accedere ad un bagaglio di esperienze e interazioni professionali altrimenti difficile da acquisire.

Vox populi, vox Dei. Se dal passaparola ci arrivano riscontri positivi su un professionista, indubbiamente possiamo sentirci più sicuri. Tuttavia va anche detto che amici e parenti sono in grado di valutare le qualità umane, ma non quelle professionali di un medico. Quindi è sempre utile valutare anche i dati oggettivi di cui sopra.

In caso di incertezza prima di intraprendere un trattamento ortodontico o medico in genere, vale comunque sempre la pena di sentire più campane: potrebbe essere dirimente.

Ortodonzia Napoli e Caserta: Affollamento dentale e denti del giudizio

Affollamento dentale e denti del giudizio

Spesso i pazienti ci chiedono se il dente del giudizio può spingere quelli avanti facendo affollare gli anteriori. Per noi che da tanti anni ci occupiamo di ortodonzia a Caserta-Maddaloni e Napoli la risposta è da sempre no. Esistono montagne di articoli scientifici che dimostrano inequivocabilmente che gli ottavi non possono indurre affollamento nei denti anteriori. Ed, in primis, una semplice osservazione: questo fenomeno si verifica anche in chi non ha mai avuto i denti del giudizio per un’agenesia.

Ma dunque, se non a causa degli ottavi, per quale motivo chi aveva denti perfetti a vent’anni, li vede poi progressivamente sovrapporsi col passare del tempo? Semplicemente perché le forze che si sprigionano sui denti hanno una risultante con direzione mesializzante, cioè la somma finale di tutte le pressioni che si verificano con la masticazione e la deglutizione è una forza che spinge in avanti i denti anteriori. Se questi ultimi hanno un parodonto sano, si sovrapporranno, se invece sono affetti da malattia parodontale, si sventaglieranno.

Esiste però una situazione in cui, pur in assenza di altre motivazioni, sussiste un’indicazione ortodontica alla rimozione del dente del giudizio: è il caso in cui quest’ultimo ostacola o impedisce il corretto posizionamento del dente che lo precede, il secondo molare. Questa evenienza, quando diagnosticata per tempo, rende addirittura consigliabile la germectomia, vale a dire l’estrazione dell’ottavo allo stato di germe dentario, quando ancora deve completare lo sviluppo della sua radice.

Ortodonzia estetica o invisibile?

Ortodonzia estetica o invisibile: alternative terapeutiche

Oltre a problematiche estetiche e funzionali,  le malocclusioni comportano anche difficoltà nel rimuovere la placca favorendo l’insorgenza di carie e malattia parodontale. Il trattamento ortodontico  per curare le malocclusioni  trova quindi indicazione ad ogni età. Particolarmente negli adulti questi trattamenti devono però essere compatibili con la vita di relazione. In tali casi si ricorre alla ortodonzia invisibile o a quella estetica. Ci sono molti studi che si occupano di ortodonzia estetica a Caserta e Napoli applicando tecniche quanto mai eterogenee. Tra queste:

  1. L’ortodonzia esterna con attacchi estetici
  2. L’ortodonzia linguale o interna
  3. Le mascherine tipo invisalign
  4. L’ortodonzia linguale senza attacchi.

Di queste tecniche alcune sono indicate per risolvere ogni tipo di malocclusione, altre hanno impiego in casi molto più limitati.

Per ottenere risultati completi è infatti necessario che una sistematica ortodontica permetta di controllare i movimenti dentari nelle varie direzioni. A nostro avviso gli unici apparecchi ortodontici in grado di farlo sono quelli che impiegano brackets cioè appositi dispositivi attaccati ai singoli denti. In questo ambito, tra quelle su elencate, le opzioni si restringono agli attacchi estetici che vanno applicati alle superfici esterne e agli attacchi linguali che invece vanno sulle superfici interne dei denti.

Con gli  attacchi estetici, realizzati in materiali trasparenti o bianchi che aderiscono alle superfici esterne dei denti, il trattamento ortodontico non può definirsi invisibile, ma solo estetico perché risulta comunque visibile pur avendo un’evidenza minore rispetto all’ortodonzia metallica.

ortodonzia estetica

Al contrario gli attacchi linguali, pur richiedendo un periodo di adattamento alla loro ubicazione, consentono però di effettuare un’ortodonzia invisibile al 100%. A proposito dell’adattamento iniziale, tra le varie sistematiche linguali noi preferiamo adoperare la sistematica di ortodonzia Incognito in quanto, progettata al computer e realizzata su misura per il paziente, consente minori disagi perché minimamente invasiva se rapportata a altri apparecchi linguali.

ortodonzia linguale

Le mascherine ricadono nell’ambito dell’ortodonzia estetica in quanto sono trasparenti ma comunque visibili. Ne vengono impiegate diverse in successione per spostare gradualmente i denti. Tuttavia hanno un campo di impiego limitato a piccoli spostamenti.

L’ortodonzia linguale senza attacchi è una terapia invisibile che sostituisce i brackets linguali con il cemento comunemente impiegato per le otturazioni bianche. E’ un tipo di ortodonzia che, non usando brackets, provoca sui denti “pressioni” che non consentono di controllarne a pieno il movimento di reazione nei tre piani dello spazio. Inoltre non permette una correzione delle problematiche funzionali. Noi pertanto non la impieghiamo né consigliamo.

Devo mettere la macchinetta? Ma io ho 50 anni!

Molti pazienti adulti nutrono riserve quando si prospetta loro un trattamento ortodontico. Invece l’ORTODONZIA in età adulta è un’arma formidabile sia per mantenere i propri denti in salute sia per ottimizzare i risultati di una terapia protesica volta a rimpiazzare denti persi in precedenza. E naturalmente per avere un bel sorriso!

 

Nei soggetti a partire mediamente dai 35 anni si verificano gli esordi della PARODONTITE CRONICA DELL’ADULTO con la comparsa di problematiche gengivali e parodontali che, se lasciate a se stesse, risultano progressivamente ingravescenti. La PARODONTITE ha una patogenesi multifattoriale su base batterica. Denti sovrapposti renderanno difficoltoso al paziente come anche al clinico il mantenimento di una corretta igiene dentale favorendo l’accumulo di placca e conseguentemente il precoce aggravamento della malattia.

“RADDRIZZARE I DENTI” significa predisporli nella posizione migliore per poterli mantenere correttamente puliti e ciò ha grande valore nell’ambito di un programma di prevenzione e intercettamento dei sintomi della malattia parodontale.

 

Si parla poi di ORTODONZIA PRE-PROTESICA nei casi in cui si vuol risolvere una EDENTULIA SINGOLA o MULTIPLA ottimizzando la posizione dei denti residui prima di effettuare una riabilitazione fissa.

Difatti quando uno o più denti sono stati rimossi da tempo, si assiste sovente ad uno spostamento degli elementi residui i quali, nella ricerca di un nuovo equilibrio, e sotto le forze della masticazione, tendono ad occupare lo spazio venutosi a creare allargandosi, inclinandosi od “uscendo fuori” dall’osso. Situazioni, queste, che complicano la possibilità di realizzare protesi corrette in modo tanto maggiore quanto più lungo è il tempo passato dalle estrazioni. In tali casi se gli elementi non vengono prima riposizionati correttamente, i manufatti che verranno realizzati per rimpiazzare i denti persi dovranno accettare una serie di compromessi sia estetici che funzionali. E talora questi compromessi sono preludio al fallimento della riabilitazione effettuata.

 

Qui presento il caso di una paziente che, dopo alterne vicende odontoiatriche, aveva perso da tempo quasi tutti i denti superiori: dei pochi denti restanti, i canini si erano spostati e, ciò nonostante, le era stata confezionata una protesi rimovibile senza alcun rispetto di estetica e funzione. In particolare il canino di sinistra aveva occupato lo spazio dell’incisivo laterale ed era stato lasciato lì.
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All’arcata inferiore un affollamento del gruppo anteriore complicava ulteriormente la situazione ostacolando la corretta riconformazione dell’arcata dentale antagonista: in particolare l’incisivo laterale sinistro avrebbe finito coll’impattare contro il superiore allorquando questo sarebbe stato ripristinato in arcata.
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Il piano di trattamento è consistito dapprima in una simulazione della ideale riabilitazione protesica da performare all’arcata superiore attraverso una CERATURA DIAGNOSTICA.

 

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Successivamente sulla base di questa sono stati inseriti gli impianti nella posizione ideale per sostituire i denti mancanti secondo un protocollo definito “IMPLANTOLOGIA PROTESICAMENTE GUIDATA”.

 

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Gli impianti sono stati protesizzati in maniera provvisoria e sfruttati come leva su cui attuare il TRATTAMENTO ORTODONTICO per il riposizionamento dei denti superiori frontali nel frattempo già preparati protesicamente e rivestiti con dei provvisori.

 

ortodonzia-adulti5Contemporaneamente venivano riposizionati i denti malposti anche all’arcata inferiore.

Risolte le malposizioni dei denti, sono state infine realizzate protesi fisse alle due arcate e la paziente non solo è finalmente ritornata a masticare su denti fissi, ma, ciò che più conta, è ritornata a sorridere!

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Gli studi

NAPOLI: Nato nel 2000, grazie al consenso sempre maggiore col quale i nostri pazienti ci onorano, è stato di recente ampliato in modo tale da garantire l’erogazione delle cure in un ambiente che sia quanto più confortevole possibile.

MADDALONI: Nato nel 2013, situato in centro, è attrezzato con apparecchiature all’avanguardia, facilmente accessibile anche a portatori di handicap e si pone l’obiettivo di essere punto di riferimento per l’erogazione di terapie dall’alto standard qualitativo.


Sede di Napoli: via Edoardo Nicolardi 110.Tel: +39 081 743 37 86

Sede di Maddaloni (CE): via Roma 10.Tel: +39 0823 1970 479

presso gli studi è attivo un servizio di trasferimento chiamata che permette ai medici di essere costantemente reperibili quando non presenti nelle strutture.
Fax: 081 592 05 09E-mail: info@studiocuccurullo.it